In ordine di pubblicazione:
Bruno De Stephanis
Bruno De Stephanis. Attore, regista e autore di commedie teatrali e cinematografiche.
I suoi romanzi: Menomale che il mondo va male, La Bolla Innocente, Il Saluto Temperatura e Senza più un film
Intervista Fiera di Natale 2020
Lorenzo Rossomandi
Imprenditore, laureato in economia. Sempre attento al sociale, fa parte del gruppo Sardine creative.
I suoi romanzi: 1897 Storia di un riscatto, Storie in Centrifuga - Napoli non molla
Lorenzo Rossomandi e Rossana Germani
Rossana Germani
Marisa Rebolino
Attualmente si dedica al Channeling e alle tecniche energetiche.
Il romanzo "Dialogo con i messaggeri di luce" segna il suo debutto come autrice.
Bruno Lepri
In pensione da ben otto anni ex dipendente Telecom Italia oggi Tim, devo confessarlo ma il mio bel lavoro mi manca e lì davo tutto me stesso.
Il suo romanzo Io mafioso segna il debutto come autore
Claudio Natili e Carlo Giustini
Edoardo Fiocchi
Carmela Di Giovanni
Al suo impegno lavorativo ha parallelamente affiancato il suo entusiasmo per l'associazionismo e per 30 anni è stata presidente della Proloco Palazzo Adriano.
Il suo romanzo: Palazzo Adriano - Cuore, azione, memoria
Giuliano & Maria Maddalena Ferrari
Alessandro Marcon
Pascal Schembri
Stefania Di Mei
Marta Gervasutti
Cristina Galardini
Francesca Lalli
Federica Morini
Autrici vari
Silvia Andrea Bentivegna
Alessandra Turco
Vitaliano Bilotta
Marco Beneforti
Milito da anni in un’associazione ambientalista ed amo la natura, i boschi, le montagne, il mare.
Sono da sempre appassionato “divoratore” di letteratura e cinematografia horror e thriller psicologici. Tra i miei scrittori preferiti annovero Stephen King, Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft, oltre a Carlo Lucarelli , mentre, tra i registi, i miei riferimenti sono Dario Argento, Lucio Fulci e John Carpenter.
Ho seguito un Corso di sceneggiatura cinematografica alla Scuola di Cinema Anna Magnani di Prato, per la quale ho scritto una sceneggiatura per un corto, intitolata proprio “Olga e il buio”, da cui è nata l’idea di questo romanzo breve, sviluppato a seguito di un Corso di Scrittura Creativa tenutosi presso l’Associazione Nuova Colmena di Prato.
Benito Odoardi
Come ho scritto nella premessa delle mie raccolte: Frammenti di un vissuto tra due mondi interconnessi, quello materiale che vediamo intorno a noi, dominato dal tempo che determina principio e fine di ogni forma in un contesto intessuto di speranze, progetti e tragedie immani; e poi l'altro, quello impercettibile dal quale il primo trae sostanza e forme, tra le quali la più nobile, il legame che certifica la relazione tra le due entità, l'uomo.
Elvino Echeoni
Oggi Elvino Echeoni è uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea italiana. Pittore, scultore, incisore, restauratore, ma anche compositore e musicista, ha esposto le sue opere in tutto il mondo. Nel 2017 ha realizzato per il quartiere Centocelle l'opera "Momenti Musicali" esposta in mostra permanente presso l'atrio della Stazioen Metro C - Mirti. In occasione dell'inaugurazione dell'apposizione dlel'opera l'artista ha affermato: “volevo consegnare qualcosa a questo territorio dove ho vissuto intensamente, dall’infanzia, al calcio, ai primi amori, dove sono nati i miei primi ricordi”. Nato nel quartiere Alessandrino di Roma, Echeoni ha con coraggio e determinazione sempre promosso l’arte contemporanea in periferia, soprattutto a Centocelle, presso la sede nazionale del Gruppo Galleria il Mondo dell’Arte, dove ha sostenuto l’opera altrui prima ancora della propria.
Le sue opere si possono ammirare nei musei delle capitali europee, sono presenti nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Perù, dagli Emirati Arabi alla Cina. Al suo estro pittorico il Canada deve l’immagine del navigatore Giovanni Caboto, realizzata in occasione del cinquecentesimo anniversario dalla scoperta del Canada.
A segnare profondamente la sua vita e la sua arte è stato il sodalizio artistico con Novella Parigini della quale conserva gelosamente molte testimonianze di vita, come le lettere che le aveva indirizzato Gabriele D’Annunzio, e i pennelli. Di questi ultimi ne porta sempre alcuni con sé, come se potessero attenuare la nostalgia della cara amica che dell’arte aveva fatto il suo stile di vita negli anni della "Dolce vita romana".
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