«L’importante è vincere. E i perdenti, nella Milano da bere, non fanno testo. Tutto qui. Al massimo si può sperare in un imprevisto che scompiglia le carte permettendoti di fartela cavare. Come la temperatura, imprevedibile. Prima c’è il sole, poi arriva la pioggia e poi di nuovo il sole. Tutto è mutevole».
“Temperatura” dello scrittore, attore e regista cinematografico e teatrale Bruno De Stephanis è un romanzo noir dal ritmo frenetico, in cui si racconta una storia amara che parla di sacrificio e violenza, di innocenza e corruzione.
Ciò che più colpisce dell’opera, oltre alla trama avvincente, è l’attenta caratterizzazione dei numerosi personaggi, indagati nelle loro motivazioni ad agire e nel loro background. Sono esseri umani in bilico tra luce e oscurità, e alcuni di loro sono presentati mentre affrontano un difficile percorso di redenzione, che purtroppo non arriverà per tutti. L’uccisione inaspettata di uno dei personaggi più intensi, a pochi capitoli dall’inizio del romanzo, è come un tassello del domino che, cadendo, fa precipitare anche tutti gli altri; una morte per mettere in gioco le esistenze di tutti: alcune termineranno, altre avranno la possibilità di un nuovo inizio.
Il protagonista dell’opera è Sandro Luzzi, un ingegnere edile che ha accettato di entrare in un giro di tangenti per ottenere appalti milionari e vivere nell’agio; sicuramente uno dei personaggi più tormentati, pressato dai sensi di colpa per aver tradito tutti i suoi principi. L’incontro con la giovane e affascinante Simona metterà definitivamente in crisi la sua vita: svelando una dolorosa verità, troverà anche il coraggio di mettersi a nudo e di ripulire la propria coscienza.
Bruno De Stephanis racconta una storia ambientata nella Milano degli anni Novanta durante l’inchiesta giudiziaria di Mani Pulite, ed è significativo che la vicenda di Luzzi sia proprio basata sul disperato tentativo dell’uomo di cancellare le macchie sulla sua coscienza corrotta, che è poi simile a quella di quasi tutti coloro di cui si circonda, come lo spregevole Marco Ferrini: l’opera diventa quindi il ritratto vivido di una società di apparenze e di inganni, in cui si è pronti a tutto, anche a uccidere, per raggiungere i propri obiettivi.
Nelle figure di Simona, di Jimmy e del Commissario Rovelli è invece racchiusa la speranza di un’umanità ancora in grado di provare empatia e di compiere atti di generosità per il bene altrui; nonostante “Temperatura” sia un romanzo cinico e disincantato, offre uno spiraglio per credere che ci possa essere una redenzione per questa imprevedibile, controversa e fallibile razza umana.
SINOSSI DELL’OPERA
Sandro, ingegnere milanese, è in fila al casello di Melegnano per ritirare il biglietto dell'autostrada. Deve arrivare a Lodi per lavoro, quando una giovane ragazza, Simona, con un ombrellino rosa e un borsone a fiori, apre la portiera e si siede al suo fianco. "Mi dai un passaggio?". Insieme imboccheranno l'autostrada sotto una pioggia battente verso un viaggio senza via d'uscita.
Commenti
Posta un commento